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Perché l’ambiente è il terzo educatore?

Una guida per famiglie alla visione Reggio Emilia Entrare in un Nido Scuola non significa soltanto incontrare bambini e adulti: significa incontrare un ambiente che parla.Parla di cura, di possibilità, di fiducia nell’infanzia. Parla anche di noi, di come scegliamo di guardare i bambini, delle attese che abbiamo nei loro confronti. Nel Reggio Emilia Approach® l’ambiente è definito terzo educatore, accanto a bambini e adulti: uno spazio vivo, che guida e accompagna, che accoglie e suggerisce. Ma che cosa significa realmente “terzo educatore”? Non è una metafora poetica: è un
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Luce, materiali, bellezza

costruire paesaggi di apprendimento nella prima infanzia Gli ambienti sono paesaggi di apprendimento: cambiano il modo in cui i bambini e le bambine si muovono, si incontrano, pensano. Nel Reggio Emilia Approach® luce, materiali e cura estetica sono strumenti educativi potenti. La luce accoglie e sostiene. Può calmare, dare ritmo, invitare alla concentrazione, svelare dettagli. Per questo preferiamo luce naturale o – se artificiali – calde, direzionate, mai eccessive.La luce racconta lo spazio, crea zone intime, restituisce un senso di casa. Meglio preferire materiali reali, vivi, non giocattoli travestiti Legno,
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Cosa significa progettare un atelier al nido

Uno spazio di ricerca e attività Nell’immaginario comune l’atelier è una “stanza delle attività creative”.Nel Reggio Emilia Approach® non è così. Non solo, almeno.L’atelier è uno spazio di ricerca, dove materiali, luce, superfici e strumenti diventano linguaggi per raccontare il mondo. L’atelier non è solo un laboratorio: è un luogo di possibilità. Qui i bambini:sperimentano, formulano ipotesi, combinano materiali, osservano come la luce trasforma, trasformano ciò che vedono in nuovi linguaggi. Non si entra per “fare un lavoretto”, ma per scoprire che cosa può nascere dalla ricerca. Il ruolo dell’atelierista
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Il Natale dei Piccoli: come costruire insieme un tempo che rassicura

Il Natale dei piccoli non è fatto di “cose da fare”, ma di ritmi che tornano, gesti piccoli, ripetuti, che fanno sentire al sicuro. Gli adulti, spesso, vivono dicembre come un mese pieno e bambine e bambini lo vivono come un mese più intenso del solito. Ma ci siamo mai chiesti cosa serve davvero ai bambini a Natale?  Spesso hanno bisogno di rallentare, non di accelerare. Ed ecco che offrire prevedibilità diventa una risorsa: fare la stessa cosa ogni giorno offre rassicurazione e serenità. Una luce morbida, come una lampada