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Perché l’ambiente è il terzo educatore?

Perché l’ambiente è il terzo educatore?

Una guida per famiglie alla visione Reggio Emilia

Entrare in un Nido Scuola non significa soltanto incontrare bambini e adulti: significa incontrare un ambiente che parla.
Parla di cura, di possibilità, di fiducia nell’infanzia. Parla anche di noi, di come scegliamo di guardare i bambini, delle attese che abbiamo nei loro confronti.

Nel Reggio Emilia Approach® l’ambiente è definito terzo educatore, accanto a bambini e adulti: uno spazio vivo, che guida e accompagna, che accoglie e suggerisce.

Ma che cosa significa realmente “terzo educatore”?

Non è una metafora poetica: è un modo molto concreto di pensare gli spazi.
Un ambiente ben progettato:

  • invita i bambini a esplorare senza bisogno di troppe parole
  • sostiene l’autonomia (posso prendere da solo, sistemare da solo, scegliere da solo)
  • dà ritmo e calma perché è ordinato, leggibile, armonioso
  • favorisce relazioni: spazi che permettono di avvicinarsi, guardarsi, costruire insieme
  • parla di bellezza: e la bellezza, per i bambini, è una forma di cura

Quando uno spazio è pensato con intenzionalità, non c’è bisogno di mettere divieti o spiegazioni continue: è l’ambiente stesso a contenere, accompagnare, proteggere.

A scuola – ma anche a casa – consigliamoangoli morbidi che accolgono senza obbligare al silenzio; tavoli bassi che invitano il gioco di gruppo; materiali naturali che raccontano la vita vera (legno, pietra, metallo, semi); luci calde che avvolgono e non illuminano tutto allo stesso modo; spazi flessibili, che si trasformano a seconda delle domande dei bambini.

Ogni oggetto è scelto perché serve a qualcosa, ma anche perché comunica una visione dell’infanzia competente, capace di ricerca e significati.

La bellezza è una forma di cura. L’estetica non è decorazione. È un linguaggio che dice: sei importante.

Un ambiente curato, pulito e armonico rende la quotidianità più serena, permette ai bambini di orientarsi, sostiene l’attenzione e il rispetto reciproco.

Come si possono applicare questi principi a casa?

Non servono grandi interventi.
Potrebbe bastare:

  • rendere accessibili pochi materiali ben scelti
  • ridurre il rumore visivo
  • creare angoli stabili e riconoscibili
  • preferire poche cose di qualità, rispetto a tante cose disordinate
  • usare luci morbide, che accolgono

Ogni spazio può diventare un piccolo messaggio di cura.

Da provare oggi:
• Osservate insieme uno spazio della casa: cosa invita le bambine o i bambini a fare?
• Rendete accessibile un solo oggetto o materiale in più e guardate come cambia il gioco.
• Spegnete la luce principale e accendete una lampada calda in un angolo: come cambia il clima?